lunedì 13 febbraio 2017

La sabbia nell'ampolla..

Eccomi qui quasi alla fine di questa giornata. Sto per andare a letto, ma mi prendo un pò di tempo per lasciar scorrere le dita sulla tastiera. E' un pò che scrivo poco, e devo dire che lo sento perchè anche ora tende a vincere una certa introversione che mi porterebbe a lasciar perdere, spegnere il pc e andare a letto. Non è facile esprimersi e mettere da parte quella sensazione di “è già stato detto tutto” e con questo evitare il rischio di dire la propria, di raccontarsi e raccontare la propria visione. Quel “è gia stato detto tutto” suona poi come una scusa, perchè di fatto sarà stato detto tutto, ma non ciò che io sento, non ciò che io vedo e come lo interpreto, ed è questo che in realtà conta, raccontare un interiorità unica e irripetibile per condividere e magari scoprire che quella unicità è il meraviglioso paesaggio che si ammira nel viaggio verso il nucleo, dove si trova l'essenziale e un filo che collega tutto e tutti. Non ho mai scritto della Corsica, ma l'ho fatto diciamo in maniera diversa, pubblicando un video che mette assieme con un arte visiva ciò che ho vissuto in quella magica isola. Un ritorno a casa, come dice la canzone che ho usato come colonna sonora: Home - is where I want to be But I guess I'm already there “ - cioè - “Casa è dove vorrei stare ma credo di esserci già”. Un posto magnifico, selvaggio, forte e incredibile che mi è restato nel cuore.
Negli ultimi mesi, dopo la stagione in Corsica, sono stato a Treviso, spinto da un sano desiderio di stanzialità, di legare e di legami con chi fa parte della mia vita da tanto tempo, da una vita. Famiglia e amici sono stati il mio viaggio, I miei panorami, le mie sfide con le salite faticose e le discese eccitanti e divertenti. Ho riscoperto le mie zone e ridato valore a persone e situazioni che ora so apprezzare di più e assieme ai quali sono cresciuto molto. Tuttavia ora, qualcosa chiama e quel nucleo pulsante, caldo e spesso accecante come una supernova ha iniziato a muoversi, a vorticare e chiedere la mia attenzione, chiedere di essere realizzato, di essere usato. E' la mia onda, la mia luce che vuole uscire e per farlo ha bisogno dell'ignoto, di carta bianca, ha bisogno del crudo e neutro potenziale quantico, materia grezza della realtà che si crea e srotola ogni istante.
E' l'una di notte in punto, e tecnicamente è “già domani”. L'orologio è ormai entrato nella fase “clessidra” dove il tempo scorre inesorabile come in quegli ultimi attimi in cui la sabbia nell'ampolla superiore sta per finire. Mancano solo 19 ore al mio passaggio attraverso lo stargate. Domani sera verso le 20 volerò a Casablanca in Marocco e dopo un attesa di 22 ore volerò a Nairobi in Kenya. E' l'inizio di una nuova avventura, un folle viaggio in bici attraverso l'Africa orientale, fino a Pretoria per incontrare un caro amico Ugandese che ora lavora in Sud Africa. Questo almeno sarebbe il piano..guardo in alto e ascolto Dio che ride di gusto..gli strizzo l'occhio e torno a questi miei “piani” che lo fanno tanto ridere. L'occasione della bici è un modo unico per entrare davvero nel tessuto sociale, nella geografia e vivere sulla pelle e in tutto il corpo quello che è un continente incredibile. Sento l'energia salire, la mente farsi più acuta, tagliente e I sensi attivarsi per captare il mondo e prepararsi alle interazioni. Una specie di metamorfosi che conosco bene, e so essere gravida di possibilità. Tuttavia domani, non è ancora arrivato e solo il sonno lo renderà reale. E' quindi giunto il momento di lasciare andare la coscienza e cercare il riposo che preparerà il giorno, e guardare la sabbia che accelera svuotando l'ampolla della clessidra.


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