Eccomi qui quasi alla fine di questa
giornata. Sto per andare a letto, ma mi prendo un pò di tempo per
lasciar scorrere le dita sulla tastiera. E' un pò che scrivo poco, e
devo dire che lo sento perchè anche ora tende a vincere una certa
introversione che mi porterebbe a lasciar perdere, spegnere il pc e
andare a letto. Non è facile esprimersi e mettere da parte quella
sensazione di “è già stato detto tutto” e con questo evitare il
rischio di dire la propria, di raccontarsi e raccontare la propria
visione. Quel “è gia stato detto tutto” suona poi come una
scusa, perchè di fatto sarà stato detto tutto, ma non ciò che io
sento, non ciò che io vedo e come lo interpreto, ed è questo che in
realtà conta, raccontare un interiorità unica e irripetibile per
condividere e magari scoprire che quella unicità è il meraviglioso
paesaggio che si ammira nel viaggio verso il nucleo, dove si trova
l'essenziale e un filo che collega tutto e tutti. Non ho mai scritto
della Corsica, ma l'ho fatto diciamo in maniera diversa, pubblicando
un video che mette assieme con un arte visiva ciò che ho vissuto in
quella magica isola. Un ritorno a casa, come dice la canzone che ho
usato come colonna sonora: “Home
- is where I want to be But I guess I'm already there
“ - cioè - “Casa è dove vorrei stare ma credo di esserci già”.
Un posto magnifico, selvaggio, forte e incredibile che mi è restato
nel cuore.
Negli ultimi mesi, dopo la stagione in
Corsica, sono stato a Treviso, spinto da un sano desiderio di
stanzialità, di legare e di legami con chi fa parte della mia vita
da tanto tempo, da una vita. Famiglia e amici sono stati il mio
viaggio, I miei panorami, le mie sfide con le salite faticose e le
discese eccitanti e divertenti. Ho riscoperto le mie zone e ridato
valore a persone e situazioni che ora so apprezzare di più e assieme
ai quali sono cresciuto molto. Tuttavia ora, qualcosa chiama e quel
nucleo pulsante, caldo e spesso accecante come una supernova ha
iniziato a muoversi, a vorticare e chiedere la mia attenzione,
chiedere di essere realizzato, di essere usato. E' la mia onda, la
mia luce che vuole uscire e per farlo ha bisogno dell'ignoto, di
carta bianca, ha bisogno del crudo e neutro potenziale quantico,
materia grezza della realtà che si crea e srotola ogni istante.
E' l'una di notte in punto, e
tecnicamente è “già domani”. L'orologio è ormai entrato nella
fase “clessidra” dove
il tempo scorre inesorabile come in quegli ultimi attimi in cui la
sabbia nell'ampolla superiore sta per finire. Mancano solo 19 ore al
mio passaggio attraverso lo stargate. Domani sera verso le 20 volerò
a Casablanca in Marocco e dopo un attesa di 22 ore volerò a Nairobi
in Kenya. E' l'inizio di una nuova avventura, un folle viaggio in
bici attraverso l'Africa orientale, fino a Pretoria per incontrare un
caro amico Ugandese che ora lavora in Sud Africa. Questo almeno
sarebbe il piano..guardo in alto e ascolto Dio che ride di gusto..gli
strizzo l'occhio e torno a questi miei “piani” che lo fanno tanto
ridere. L'occasione della bici è un modo unico per entrare davvero
nel tessuto sociale, nella geografia e vivere sulla pelle e in tutto
il corpo quello che è un continente incredibile. Sento l'energia
salire, la mente farsi più acuta, tagliente e I sensi attivarsi per
captare il mondo e prepararsi alle interazioni. Una specie di
metamorfosi che conosco bene, e so essere gravida di possibilità.
Tuttavia domani, non è ancora arrivato e solo il sonno lo renderà
reale. E' quindi giunto il momento di lasciare andare la coscienza e
cercare il riposo che preparerà il giorno, e guardare la sabbia che
accelera svuotando l'ampolla della clessidra.
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