venerdì 18 settembre 2015

Altro volo altra corsa..

Sono a più di metà viaggio diretto a Entebbe, unico aeroporto in Uganda.
Ho praticamente quasi solo dormito finora. Stanotte sono andato a letto alle 2, e mi sono svegliato alle 6 per andare in aeroporto. Non ho dormito molto, ma di certo è valsa la pena non restare in aeroporto e neppure uscire per andare in un freddo e anonimo ostello o simili.
Ma andiamo con ordine..
A Roma sono stato ospitato da un regista di teatro che in questo periodo è impegnato a organizzare un'iniziativa, una serie di eventi per promuovere temi come la sostenibilità, l'auto produzione e molto altro. Ospitava in quei giorni una ragazza Giapponese che lui ha descritto come davvero brava pittrice. Parlava davvero poco Inglese ed era fusa col suo cellulare dal quale consultava il mondo con due rossi e stanchi occhietti a fessuretta.
Ezio il mio ospite era impegnato via Skype con un collega a riguardo di quel suo progetto.
Quando si è liberato ci siamo fatti due chiacchiere e abbiamo scoperto con gran stupore quanto siamo simili da moltissimi punti di vista molto interiori e personali..assurdo trovarsi così.
In pochi minuti stavamo già parlando con un apertura di solito riservata a rapporti un po più stagionati. Ovvio che anche questa non è una coincidenza, ormai ho smesso di crederci da tanto tempo. Bene, andiamo a letto tardi e la mattina bello cotto parto per l'aeroporto.
Solite procedure, controllo documenti e prendo l'aereo. Cerco il mio posto che ho scelto online vicino al finestrino e sento con piacere l'amata lingua spagnola. E' una coppia di Barcellona che vola verso Abu Dhabi per andare in India. Abu Dhabi infatti, piccola parentesi, è un punto di partenza verso molte mete in Asia, Australia e Africa. Dico un "wow" agli spagnoli per la scelta della meta, racconto che io sto andando in Africa e mi presento. Dico il mio nome e sento di risposta "mucho gusto, Africa". Dato il breve tempo tra il mio "Africa" e il suo "mucho gusto Africa" penso si riferisca alla mia meta.. ma capisco subito che quello è proprio il suo nome!! Cioè un momento, io che sto andando in Africa, in un aereo con mille altre destinazioni mi trovo seduto davanti una ragazza Spagnola che si chiama Africa!!?? Penso alla rarità della situazione e mi vengono i brividi, e penso alla magia che nasce quando seguiamo il cuore e viviamo fuori dai nostri confini mentali e fisici.
Il volo passa tranquillo, chiacchierando con i vicini di posto, una coppia di cui lei Argentina e lui Australiano di ritorno nella terra dei canguri dopo un viaggio in Europa.
All'arrivo in aeroporto è tutto abbastanza facile, passati i controlli molto rapidi e apparentemente rilassati vado verso l'uscita per prendere un taxi come da istruzioni del mio ospite, un ragazzo iscritto a couchsurfing. Chiacchiero con il taxista, un Nepalese pacioccone da un anno ad Abu Dhabi che parla poco e ridacchia ad ogni domanda del tipo "come si vive qui" ecc..
L'impatto più forte è stato quello climatico, all'uscita dall'aeroporto. E' ormai buio e il termometro segna i 31° ma è difficile crederlo, sembrano piuttosto 40°..dev'esserci un umidità pazzesca. In viaggio mi stupisce la strada...una specie di tangenziale larghissima, con palme in centro e un manto stradale PERFETTO...pare di volare, e non è possibile rilevare nessun tipo di imperfezione ne visiva ne tramite vibrazioni o colpetti della macchina. Un vero tavolo da biliardo. Una strada che sembra andare all'infinito, tutta dritta per chilometri e chilometri. Gli spazi sono enormi, sulla destra le palme sono ad almeno cento metri dal bordo della strada, e tra questi due tanta sabbia. Più in la villette tutte simili e quasi a schiera. Ancora più in la sporadici altissimi edifici.
Arriviamo nella zona residenziale dove vive Kad, il mio ospite. Dopo una breve ricerca dell'edificio giusto e una chiamata per venirci in aiuto ci incontriamo. Alto, snello, molto scuro e con un fare super alla mano e molto amichevole che ho notato subito anche al telefono. Pare di conoscersi da tanto. Qui va raccontato un piccolo aneddoto. Quando l'ho contattato mi aveva chiesto di sentirsi su whatsapp per andare meglio. Ho accettato ma avevo notato subito quel suo fare così tranquillo e scherzoso, che mi suonava anche un po sibillino. Sul suo profilo aveva solo una referenza e 5 amici. Mosso da un certo sospetto guardo i profili degli amici e scopro che sono tutti gay e interessati al nudismo. Il mio sospetto risulta fondato e capisco che molto probabilmente anche lui era gay. Enorme precisazione: non ho nulla di nulla in contrario con qualsiasi tendenza sessuale (pur sempre nel rispetto di tutti), non mi spaventa e non mi mette a disagio. Trovo anzi che i gay siano sempre persone davvero interessanti e sensibili e di fatto alcuni miei ottimi amici lo sono. Il mio essere sul chi va là però era generato dal dubbio legittimo della buona fede di uno sconosciuto, con una sola referenza e in un paese a me del tutto ignoto. Inoltre il mio scrivermi con lui su whatsapp e il fatto di averlo scelto poteva creare dei malintesi. E' interessante questo punto perché è sempre delicata la scelta della fiducia verso il prossimo. Da un lato sarebbe incosciente fidarsi di tutti, e non è poi così impossibile che si possa nascondere un qualche secondo fine in certe occasioni. Dall'altra dobbiamo ricordarci che la maggior parte dei fantasmi e delle paure sono create dalla nostra mente, che in un momento in cui ci sente forti ha paura di perdere quel suo trono a favore di un po di cuore che entra in gioco. Ero ancora a casa quando mosso da questi dubbi ho deciso di andare diretto e parlargliene. Gli ho detto quello che pensavo e che ho profondo rispetto, e volevo solo evitare malintesi. Lui ha apprezzato molto e mi ha risposto che si è bisex e pratica il naturismo, ma ovviamente nel rispetto di ognuno e che se mi andava ancora potevo sempre essere suo ospite. Io ho gli risposto subito che si non c'era problema, e pare averlo stupito questa sicurezza.
Salgo in appartamento e mi presenta una sua amica Francese da lui per qualche giorno.. mi spiega che in realtà è Francese anche lui e che vive qui da circa un anno. CI prepariamo rapidamente per uscire ad una mostra d'arte di una persona che conosce. La mostra si tiene in un hotel di lusso. Mi presenta vari amici e mi trovo in un istante immerso in chiacchiere e racconti di viaggio e vita. Mi stupisce la serenità e la tranquillità di tutti. Sembrano tutti felici e molto aperti. Parlo come sempre un insalata di lingue, come pure le nazionalità che ci sono qui tutte mescolate assieme. Uno Spagnolo di Madrid che fa l'arredatore a Dubai, due Greci, un Marocchino e altri che ora non ricordo. Dopo la mostra Kad, la sua amica, il ragazzo Marocchino ed io
andiamo a mangiare in centro in un locale all'interno di una zona commerciale. Per strada Kad mi spiega alcune cose sulle società negli Emirati Arabi. Specialmente ad Abu Dhabi e Dubai, mi spiega, la gente è tranquilla e serena. Non ci sono disordini, e a suo dire si può lasciare il portafoglio sul tavolo di un locale e ritrovarlo dopo ore esattamente dove è stato lasciato. Questo dice è dovuto dalle pene molto alte e da un sistema sociale molto organizzato ma basato sul controllo. Per esempio non tutti possono fare tutti i lavori. Noi Europei per esempio possiamo solo fare i manager o i dirigenti, o comunque rivestire ruoli di una certa importanza. I camerieri e i servizi sono Africani e asiatici. I taxisti invece sono tutti Indiani, Pakistani, Nepalesi ecc. Il governo vuole sapere chi fa cosa e mettere tutte le etnie nello stesso ruolo. A me non piace molto l'idea, ma lui dice che questo porta un grande ordine e in realtà una serenità della gente. Le paghe sono molto buone, e tutti hanno ciò di cui hanno bisogno. Viene fatta una selezione della popolazione che immigra per viverci, e per questo non esistono barboni o senzatetto in tutta Abu Dhabi. Queste due città fanno anche eccezione riguardo le restrizioni che la religione Islamica impone, come quella dell'alcol e degli orientamenti sessuali. Qui si può fare tutto, ma a casa propria e non in pubblico. Si può acquistare alcol, anche se ognuno ha un massimo mensile. Si può fare tutto ma non offendere lo stato. Mi raccontava di una ragazza Europea che vive ad Abu Dhabi, che tempo fa è andata in prigione per dieci giorni per aver messo una foto su facebook che contestava e offendeva il sistema. La foto mostrava una macchina appartenente a qualche servizio pubblico parcheggiata male e pare che la pena ricevuta sia stata causata per il suo aver offeso, invece di aver contestato con rispetto.
E' un mondo davvero particolare, del quale so così poco e lo sento molto distante da quello che conosco. Però è stato interessante vederlo anche se di sfuggita.
Mangiamo in un locale Libanese, serviti da una simpaticissima Nigeriana la quale subito ho placato dicendole che ascolto Fela Kuti da sempre, e che solo per questo adoro la Nigeria.
Passo una bella serata tra amici, praticando un po di Francese e pensando che meraviglia la vita, e che meraviglia realtà come il couchsurfing. Kad è proprio un grande, simpatico ma profondo e sensibile, è un piacere averlo conosciuto ed esser stato del tutto sincero con lui.

Ed ora ritorno al presente..lentamente esco dalla visione della storia, e torno a sentire il rumore dell'aereo..sto per atterrare ad Entebbe.. sono quasi in Uganda!! Tutto questo sta per diventare realtà e inizio a sentire un po le farfalle nello stomaco!!
Allora avanti tutta e dentro all'avventura!!

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