sabato 19 settembre 2015

Raggi tra le nubi, pioggia e anime che danzano

Sabato 19,

Festival "Miss Teen" al centro sportivo di Mbale

Mi sveglio col gallo che canta, provo a dormire ma poco dopo si svegliano i miei compagni di stanza e non ci riesco più. Resto comunque a letto rilassato. Dormo un altro pochino e quando mi sveglio mi presento ai ragazzi, visto che ieri sera già dormivano quando sono arrivato. David Australiano, Duncan della Nuova Zelanda, Sean e Danielle di New York e Miguel Colombiano. Io dormo in stanza con David e Duncan. Con tutti sento fin dal principio una buona vibrazione, sono tutti bravi ragazzi e mi sento già in famiglia. Capisco che come sempre sono fortunato perché essendo Sabato, oggi e domani non si lavora e avrò quindi il tempo di ambientarmi. Scopro inoltre che a parte Duncan un po tutti sono arrivati una o due settimane fa. Duncan, il più giovane ha 19 anni ma è super maturo e piacevole come persona. Mi racconta di essere qui la Luglio ma di aver fatto tre settimane di viaggio da solo nella zona e che quindi non è poi da molto nel progetto. Dice che la prende più come un viaggio che come lavoro di volontariato, a conferma di quello che avevo sentito e cioè che è davvero tutto molto flessibile e ognuno può viverla come meglio si sente. Tutti parlano di un evento in un campo sportivo ma non capisco bene chi va, e a che ora. Ovviamente essendo appena arrivato mi accodo e dopo un certo tempo di svacco ci incamminiamo per primi Duncan ed io. Il posto è molto carino, con vari piccoli alberi sotto cui ripararsi dal sole e con dei gazebo e tettoie. C'è poca gente e non sto capendo cosa deve succedere, sento solo dire che dovrebbe iniziare tutto alle 11.30 ma che come al solito sta ritardando. Ricordo a tutti il famoso "Hakuna Matata" soprattutto perché io, fresco di arrivo, in questo momento sopporto tutto e non ho nessuna aspettativa. Inizia ad arrivare gente, studenti delle superiori a quanto pare. Ad un certo punto mi si avvicina un bimbo di 6 anni e inizio un po a giocare con lui. Non l'avessi mai fatto, è finita che per tutta la giornata mi ha adottato ed è stato la mia ombra. Inizia finalmente l'evento, che apprendo essere un concorso chiamato "Miss-teen" cioè Miss adolescente di Mbale, nel quale le ragazze esibiscono le loro doti, di danza, recitazione e personalità e la loro filosofia di vita.
L'evento è carino ma abbastanza noioso. Stiamo seduti sotto un gazebo e continuo a giocare con il bimbo che ormai è come la colla. Anche provando a ignorarlo è ormai fatta, oggi sono suo papà. Passano varie ore così, tra chiacchiere tra di noi, giochi col bimbo e il concorso. E poi succede qualcosa che mi fa capire perché sono qua e cos'è davvero l'Africa, soprattutto in una cittadina piccola come questa. Il concorso finisce, c'è la premiazione e appaiono telecamere della TV locale. Freddie fa il presentatore assieme ad un altro e ormai il pubblico inizia a scaldarsi ad ogni nome di ragazza votata. Finito tutto si lascia posto alla musica e iniziano tutti a scatenarsi. Ecco questo è il punto in cui inizio a rendermi conto del modo in cui sentono la musica questi qua. Ballano tutti, ragazzi e ragazze e si muovono come fossero i loro movimenti del corpo a generare la musica non il contrario. Li guardo e mi trovo a ballicchiare pure io, come pure il mio corpo stesse imparando da loro. Gioco col bimbo ballando e passandolo ad altri volontari. Poi dei nuvoloni già da un po in agguato si avvicinano e inizia a piovere, dapprima qualche goccia e poi un forte acquazzone. Ci si protegge tutti sotto le tettoie e altri sotto due gazebo. Ma qui la musica e il ritmo sono più forti della pioggia e allora via, alcune temerarie, con la musica che ancora va nonostante l'acqua, escono dal gazebo per ballare sotto la pioggia. Le guardo e continua a stupirmi quel modo di muoversi. Anche molti sotto ai gazebo, tutti pigiati, continuano a ballare.. non riescono proprio a fermarsi. Ad un certo punto una ragazza dal sedere importante si appoggia ad un tavolo sul bordo di un gazebo e inizia a fare uno spettacolino ballando e scuotendo il sedere. Una flotta di ragazzi come api sul miele si avvicinano e fanno foto e video mentre lei continua tranquilla. Tutti si divertono, ridono, ballano e nessuno pare offendere o sentirsi offeso, come tra amici. Continua intanto la bufera illuminata da un sole al tramonto che trova spazio tra le nubi per regalare degli stupendi giochi di luce. Mi commuovo, sento quella forza, quell'entusiasmo che ti trascina e capisco perché l'Africa è la culla della vita, della musica e del ritmo. Mi gusto ogni istante mi e sento fortunato.

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