mercoledì 16 settembre 2015

Cambio di paradigma e buchi neri..

Sono qui nella mia cameretta a casa di un couchsurfer di Roma che mi ospita questa notte. Abbiamo appena fatto una chiacchierata stupenda, uno dei piccoli miracoli che avvengono nella spontaneità di queste esperienze. Una connessione profonda e un intesa immediata, che da calore e fa trovare un amico in colui che fino a poco fa era uno sconosciuto.
E' tardi e dovrei andare a letto, domani devo svegliarmi presto per il volo per Abu Dhabi, ma ho anche tanto da scrivere e risistemare dalla giornata.
Ho finalmente aperto questo blog, per ora super spartano e tutto da sistemare, come luogo dove conservare ed esprimere idee, emozioni e riflessioni, esperienze e sperimentazioni.
Oggi è stata una giornata intensa e vorrei riportare qualcosa che ho scritto sul vivo dell'emozione mentre ero in volo per Roma..

"Sono qui seduto, e siamo appena arrivati in quota nel volo Venezia - Roma. E' dall'inizio della fase di decollo che non vedo l'ora di tirar fuori i miei nuovi compagni di viaggio: un piccolo tablet e una tastierina bluetooth per poter scrivere facilmente ovunque. In questo momento ne ho davvero bisogno; nelle ultime ore il tempo ha iniziato ad accelerare come all'ingresso di una strettoia, e ha raggiunto l'acme del cambio di paradigma iniziato con il salutare gli amici e gli ultimi preparativi. E' stato come passare attraverso un imbuto, e se prima tutto era vago, lento, solo immaginato, ora si sta materializzando una realtà, ma che per il momento è ancora terra neutra. Non sono quello di poche ore fa, e non sono neppure qualcosa di nuovo. Sono una barca che ha tolto gli ormeggi e inizia a navigare sola. Sto uscendo dalla zona di comfort, dal conosciuto che seppur pesante di tante emozioni e di un periodo tosto è pur sempre terra ferma. Ma la terra, anche se "ferma" non è mai davvero tale. E allora a volte, quando la vita ti scuote e ti ricorda che tutto è in continuo divenire, la cura più giusta è fare uno sforzo e andare in contro con coraggio a questo divenire, diventandone protagonisti e non solo inermi spettatori. Prendere il controllo con un colpo di coda e fare un cambio che la vita, forse anche per un solo istante, non si aspettava da noi. La soddisfazione e il potere di determinare il nostro destino e creare mondi. Uscire quindi dalla zona di comfort è la chiave per materializzare la magia, e poi stare a vedere cosa accade. E di cose infatti ne accadono eccome. Se ne vedono delle belle ogni qualvolta si ha il coraggio e la forza di mettere il naso fuori dalla tana. Sta succedendo davvero, e per quanto fossi tranquillo e preparato, immaginare la partenza non è mai come viverla. Certo dopo 4 anni di viaggi continui ormai so bene che proverò molte emozioni, che sentirò sulla pelle quel brivido, quel sottile dolore dello strappo dal conosciuto, quella piccola morte che è il partire. Questa volta però è diverso. Tutto ciò che è successo negli ultimi due mesi mi ha lasciato un grande vuoto, un buco nell'anima. Ma è un vuoto pieno, gravido di energia, forse un energia un po malata, disperata.. ma pur sempre una potente spinta propulsiva. La spinta dal basso verso l'alto di quel "mare di guai" che ti ha inghiottito...come dice una canzone degli Africa Unite che pare raccontare la mia storia. Qui ora tutto si mescola e fonde. La malinconia della partenza, quel vuoto dentro che risucchia e risputandoti fuori ti da un impulso, una rotazione come un buco nero che produce movimento. Vivo questi istanti un po come uno che accetta quello che sta vivendo solo perché sa che è una specie di sogno e tiene gli occhi aperti in attesa di svegliarsi dall'altra parte, nel suo nuovo paradigma.

Domani volerò ad Abu Dhabi e la notte verrò ospitato da un altro couchsurfing. La mattina dopo il terzo ed ultimo volo mi porterà ad Entebbe in Uganda, e li inizierà la vera avventura. Ma questa è un altra storia e per ora è meglio che vada a dormire.

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