venerdì 25 settembre 2015

Progetto Sam

Giovedì 24 Settembre

Eccomi qui.. si lo so sono sparito..dopo un primo rush iniziale non ho più scritto e giustamente uno si chiede cosa diavolo sia successo. Beh innanzitutto sto imparando a vivere il blog in maniera molto più rilassata di una volta. La rigida regolarità e gli appuntamenti fissi a volte, almeno a me, mettono una certa ansia e rendono il tutto meccanico. A volte infatti capita che non ci sia molto da aggiungere ad un post che già da una perfetta immagine di eventi o emozioni. Mi piace quando scrivo sospinto da un emozione o da un forte bisogno di condividere qualcosa di unico che ho vissuto, e non riesco a scrivere solo per mera descrizione. Tuttavia ad essere sinceri una gran parte del perché non ho scritto in questi giorni, pur essendo ancora quelli iniziali e pieni di novità, era perché mi ero come bloccato. Dopo lo slancio iniziale che serve per tuffarsi in una realtà così nuova e forte, mi ero trovato dentro la solita e ben conosciuta palude delle malinconie dove, sabbie mobili di ricordi, riflessi interiori, tanti dubbi e una punta di pensiero ossessivo tirano il freno a mano e avanzare diventa impossibile. Ammettiamolo, è normale, sarebbe inumano essere sempre al massimo e non avere dubbi, soprattutto se in ballo nel pentolone ci sono umori ancora troppo freschi e attivi. Poi su questo mi conosco bene, e so già che ad ogni partenza da casa lo strappo è sempre doloroso e ci vuole un po di tempo per riassorbirlo. Poi di solito accade tutto da solo, ti svegli una mattina e ti sorprendi a chiamare casa il luogo che ti era sconosciuto solo fino a qualche giorno fa. La mente inizia ad abituarsi ai posti, la gente, e tesse una cartina interiore, legata a piccole routine quotidiane. E' fatta, questo è l'inizio della vera avventura e lo sfumarsi di quella malinconia. E qui, quella roccia che eravamo inizia a farsi porosa e lasciar filtrare il mondo che abbiamo attorno fino a impregnarsi e acquisire quella nuova realtà. Certo però è importante anche la compagnia, e nel mio caso devo ammettere che sono fortunato. I volontari con cui condivido la casa sono tutti bravi ragazzi e li considero già amici, visto gli scambi umani e profondi che già in breve tempo sono nati. Siamo molto coesi e sintonizzati, e questo da tanto il sapore di famiglia, di comunità e aiuta davvero tanto. Prima di continuare però dovrei forse spiegare meglio il progetto che stiamo aiutando. Tutto parte da helpx.net e workaway.info, i siti che già conosco bene da anni di viaggi e che permettono di trovare lavoro volontario, diciamo alla pari, in tutto il mondo. Qui c'è Freddie, un ragazzo Ugandese, che tramite quei siti accetta volontari da tutto il mondo, e che poi ospita a casa sua in cambio di un piccolo contributo spese. Freddie lavora nella tv e radio locali ed è conosciuto dappertutto in paese. Conosce varie realtà della zona ed è per questo la persona ideale per organizzare questo tipo di volontariato. Ogni volontario può scegliere il progetto che fa più per lui. Dall'insegnare inglese e altre materie ai bambini nelle scuole locali, a lavorare nelle fattorie biologiche in zone rurali, fino ad altri progetti che per ora non ho visitato. Per il momento ho lavorato solo nella fattoria di Sam che usa tutte tecniche dell'agricoltura biologica e questo lasciatemelo dire è pazzesco. Cioè dico, sono in Africa da un piccolo agricoltore locale e scoprire che usa tecniche della permacultura e agricoltura biologica, è come una boccata d'aria fresca!! Quando si va da Sam si usa come mezzo di trasporto i boda boda, cioè le moto taxi. Si esce dalla città e si entra nella campagna Africana con i suoi ritmi, la sua gente e si apre un mondo nuovo. La vita è semplicissima e tutto è a misura d'uomo, lento e umano. Passando a bordo del moto taxi si incontrano per la strada di terra battuta molti abitanti, spesso bambini che vivono in case lungo la strada. Appena vedono arrivare le moto si appostano armati dei loro migliori sorrisi, e con la mano che fa "ciao" gridano "muzzungu!!" che vuol dire "uomo bianco". Lungo la strada sterrata ci sono continui gruppetti di bimbi che ci accolgono in questo modo, a volte pare di essere una qualche celebrità. Adulti e ragazzi più grandi invece hanno sempre delle espressioni durissime, ma che si sciolgono in un mega sorriso dai denti super bianchi appena li saluti con la mano. Stessa cosa per ragazze, signore e anziane. Tutti ci fanno le feste e i bambini vogliono toccarci, studiarci forse..ma di certo con un cuore e una spontaneità uniche. Sam ha vari progetti per la sua fattoria e anche per altre parti della comunità. E' una specie di riferimento per la comunità "Mugiti" e ha progetti di migliorare le sue strutture per beneficio della comunità stessa. In questi giorni lo abbiamo aiutato a portare cariolate di terra fangosa dalla stradina principale fino alla fattoria per costruire una doccia, che servirà per gli abitanti come anche per i volontari che di tanto in tanto si fermerebbero a vivere e lavorare da lui. E' davvero ispirante scoprirlo seguire molti concetti dell'agricoltura biologica. Parla di compostaggio, di sinergia tra piante e ha progetti come quello di iniziare l'apicoltura. Questo sarebbe grandioso per l'entrata economica che la produzione del miele offrirebbe e ancor più per il valore nutritivo nei confronti dei membri della comunità. Ma non solo, Sam sa bene che le api renderebbero tutta la fattoria più fertile attraverso l'impollinazione e anche questo è fondamentale. Qui stiamo parlando di permacultura, argomenti forse conosciuti da sempre ma che solo in tempi recenti stanno venendo riscoperti dalle nostre parti mettendo da parte le dannose produzioni di massa. Ma Sam ha tanti altri progetti come appunto l'espansione delle sue e altre strutture della comunità. Allora parlando con lui ci è venuto in mente di raccogliere dei soldi per aiutarlo a finanziare questi progetti. Soprattutto dopo la mia esperienza con indiegogo in Centro America ho pensato che la cosa fosse davvero fattibile e che aiutasse a far conoscere questa realtà e questo lavoro anche al di fuori dei volontari che passano di qua. Con entusiasmo abbiamo tutti aderito all'idea e ci siamo messi all'opera. Abbiamo discusso i dettagli del progetto con Sam e ci siamo fatti un idea di quello di cui ci sarebbe bisogno. Nella lista ci sarebbe la doccia, una casetta per il pollame, i materiali necessari per far partire l'apicoltura, cementare varie zone importanti che sono ancora in terra battuta e tanti strumenti tra i quali carriole, taniche per trasportare l'acqua dal pozzo per le famiglie locali e altro. Sam era profondamente grato per l'idea e il giorno dopo ha riunito molte famiglie per spiegare loro il progetto e iniziare a fare dei video e foto da usare come testimonianza della raccolta fondi. Questa infatti avverrà online tramite un sito che ospita questi eventi, e dovrà avere un video come presentazione del progetto. Il giorno dopo siamo tornati da lui ed è il giorno in cui ho vissuto le emozioni più forti dopo quel primo giorno del festival dove ballavano tutti sotto la pioggia. Arriviamo la mattina e Sam ha già riunito molta gente tra cui molti bambini. Ci incamminiamo verso una zona che ci vuole mostrare e mi piace tanto quello che vedo. Mi giro e c'è questo biscione di persone, bambini che ridono e scherzano e ci girano attorno, donne vestite con abiti tipici e gli uomini che sono sempre un po per conto loro tutti aggregati. E' una realtà semplicissima, la gente sembra felice e tanto spontanea e i bambini cercano il contatto per pura curiosità non perché si aspettino qualcosa in cambio. Documentiamo il momento con tanti video e foto, e dopo il discorso di Sam alla comunità un gruppo di 5 ragazzine ci offre uno spettacolino in cui cantano e ballano. Sono meravigliose e si sente un vero entusiasmo in tutto quello che fanno. Mi guardo attorno e mi ripeto "Sono in Africa", mi emoziono e commuovo ascoltando le bimbe che cantano e ballano, qui è davvero Africa e scopro della gente semplice e bella della quale solo fino a solo una settimana fa ignoravo completamente l'esistenza. Torniamo da Sam e passiamo la mattina a discutere dei dettagli e fare i conti dei fondi necessari. Un gruppo di bambini del luogo è sotto l'albero del Jack Fruit che ne mangia i frutti e in una pausa andiamo da loro per conoscerli. Partono balli, giochi improvvisati, foto e video di gruppo e ci troviamo avvolti da queste forze della natura. Più tardi alcuni di questi bimbi verranno dopo pranzo a fare un ballo e un canto per noi. Un momento per me commovente, con il testo della canzone che fa tipo "siamo onorati di ricevervi e così contenti che siate qui con noi". Un ragazzino, forse il leader del gruppetto si lancia in un solo di ballo e ancora una volta resto a bocca aperta per il talento che hanno questi esseri umani per il ballo, la musica e l'entusiasmo. C'è da tanto da imparare e sono io ad essere onorato, più di loro, di essere qua e fare da testimone a questa realtà. Prima di andare via facciamo un ulteriore giro e passando vicino una casa sento il suono come di uno xilofono. Mi avvicino e sono dei bambini che con dei rametti pestano su gli enormi tasti di uno xilofono artigianale fatto in legno. Suonano da dio, tutti a tempo, con ritmi non proprio basici.. ulteriore stoccata al presuntuoso uomo bianco e ammirazione per loro. Questo popolo, con le risorse che ha, con la forza e vitalità che ha potrebbe "farci tutti neri" e  forse sarebbe proprio un bell'augurio.

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